Siamo stati in molte scuole elementari della città per distribuire la nostra cartolina a più di mille bambini e far conoscere la nostra battaglia contro l'atassia.
La nostra campagna quest'anno per il 5x1000 riporta l'immagine da colorare della nostra bambina con i palloncini che ormai ci distingue, simbolo di speranza e Vita.
Un modo per spiegare ai bambini che, grazie all’impegno sociale si può colorare di speranza il mondo di malati e disabili e chiedere ai genitori di scegliere la Fondazione come destinataria del loro 5x1000 nella loro dichiarazione dei redditi (cf 93083690383).
Tutto per continuare a sostenere il progetto di ricerca dell’Università di Ferrara che ha l’obiettivo di trovare una cura definitiva per le sindromi atassiche, arrivata ad un importante punto di svolta: la creazione di una Biobanca per verificare l'efficacia dell'approccio sulle cellule umane malate, passando dunque alla sperimentazione al vivo.
Per farlo sarà prelevata da pazienti affetti da SCA1 una piccola porzione di cute superficiale (4 mm) dal braccio, dal quale saranno estratti dei preparati cellulari (fibroblasti cutanei). Un intervento semplice e indolore, ma fondamentale per la futura applicazione terapeutica sui malati, che potrebbe bloccare l’atassia e debellarla completamente.
In questi anni la Fondazione A.c.a.re.f di Ferrara ha lavorato per raccogliere fondi in maniera continuativa, proprio per consentire alla ricerca di evolvere e arrivare a questo punto di svolta. “Grazie alla disponibilità della Prof.ssa Valeria Tugnoli e al lavoro dei ricercatori, Prof.ssa Peggy Marconi e Dott.ssa Francesca Salvatori in primis – spiega il Dott. Silvio Sivieri, presidente della Fondazione – passeremo presto dallo studio in vitro a quello in vivo, sulle cellule dei pazienti. Uno step decisivo che risponde a una costante e forte richiesta dei giovani colpiti da atassia spino-cerebellare, che vedono in questo progetto la speranza per una terapia che possa fermare il progredire della sindrome, fino a trovare una cura. Fermare – conclude Sivieri - è la parola d’ordine, perché una delle caratteristiche dell’atassia è la velocità con cui si prende il tempo e la vita delle persone. La nostra Fondazione continuerà a raccogliere fondi per sostenere tutti i diversi passaggi della ricerca, non ci vogliamo fermare perché questa tremenda malattia non si ferma davanti a niente e dobbiamo essere più forti e agguerriti di lei.”